Il Novecento

In Inghilterra lo stile Liberty esalta la natura addobbando il mobile con un gusto floreale ricercato, con foglie e fiori, movimenti ondosi e riccioli, per alleggerire la figura del mobile, soprattutto verso l’alto, per non intaccare la stabilità della base, a cui vengono aggiunti dei pezzi di legno merlettati; questo è molto evidente nelle vetrinette, nelle angoliere e nell’oggettistica. Nello stile Arts & Craft, prettamente estetico, il mobile degli ultimi duecento anni viene preso come spunto per migliorare la linea e viene arricchito di particolari significativi. Questa evoluzione dell’estetismo porterà alle ultime creazioni d’arte di antiquariato dei primo novecento appunto l’ Art nouveau.Con l’inizio del nuovo secolo si affermano le avanguardie stilistiche in una ricerca di nuovi indirizzi secondo un processo che si completa negli anni Venti. In Francia si diffonde lo stile Art Déco con mobili essenziali, rigidi e colorati. Si rilanciano le vecchie tecniche di decorazione, come la lacca, il cuoio inciso e colorato, nascono nuove impiallacciature con lo zigrino e il vetro che vanno a rivestire le superfici lignee. Le forme dei mobili diventano stilizzate, geometriche e monumentali. Si affermano tre nuovi tipi di mobili: l’armadietto da cocktail, il mobile per la radio e per il grammofono. Nel decennio che va dal 1930 allo scoppio della seconda guerra mondiale, l’Italia, pur inserendosi in un contesto stilistico-evolutivo di respiro internazionale, elabora giocoforza caratteri spiccatamente nazionali.

In Germania il razionalismo dei modelli disegnati da Le Corbusier, che realizza una estrema semplificazione nei suoi mobili non concedendo nulla alla decorazione, si trasforma nel nuovo mobilio in tubi di acciaio che sopravvive fino ai giorni nostri. L’Italia sviluppa una produzione autonoma che trova la sua massima espressione nella figura di Giò Ponti. Nel secondo dopoguerra la produzione del mobilio vede emergere, oltre al gusto prettamente scandinavo, il design italiano che negli anni Cinquanta presenta figure decisamente all’avanguardia come Ponti, Mollino e Castiglioni. Seguiranno nuovi gruppi d’avanguardia come il Neo-Liberty, la Pop-art e il Post-Modern, ricerche formali per arrivare a mobili sempre nuovi e diversi.

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