Suggerimenti per eliminare i tarli dai mobili

mobile tarlatoUno dei problemi più insidiosi dei mobili antichi è costituito dalla presenza dei tarli. I tarli sono insetti “xilofagi”: si nutrono, cioè, della polpa del legno. Vivono scavando gallerie nelle fibre legnose e corrodendo lentamente il mobile dall’interno: ciò finisce per distruggerne la struttura in modo definitivo ed irrecuperabile.

Questi insetti rimangono allo stato larvale per un massimo di tre anni, poi si accoppiano e depongono le uova tra le crepe e nei vasi del legno. La colonia si moltiplica così raggiungendo un numero impressionante di esemplari, i quali continuano a nutrirsi del legno disponibile fino a consumarlo del tutto. Tutti i tipi di legname possono essere attaccati dai tarli, ad eccezione di alcune specie quali il pino marittimo e il castagno. La presenza dei tarli all’interno di un mobile è rilevabile essenzialmente da due segnali: i mucchietti di polvere di legno sulle superfici e ai piedi del mobile e il rumore particolare prodotto dagli insetti che scavano. Questi indizi devono essere considerati un vero e proprio “campanello d’allarme”, perché in mancanza di un tempestivo e adeguato intervento i tarli possono danneggiare in breve tempo il mobile e vanificare qualsiasi altra operazione di restauro.

Prima di tutto è necessario stabilire l’entità del danno: a tal proposito è spesso sufficiente osservare i fori sulla superficie del legno. I buchi praticati dagli insetti, infatti, possono presentare aspetti diversi: quelli dai bordi ben definiti e dal colore chiaro sono in genere quelli più recenti ed indicano che all’interno i tarli sono ancora attivi; quelli dal margine scuro, irregolare e magari intasato dalla polvere sono fori di vecchia data che gli insetti hanno ormai abbandonato. Questi buchi possono essere riparati con un procedimento “fai da te” estremamente semplice ed immediato: basta infatti riempirli con stucco o cera dello stesso colore del mobile. Se però questo tipo di danno ha colpito una parte strutturale come la gamba di un tavolo o il piede di un cassettone, la riparazione deve mirare soprattutto a rimpiazzare il legno ormai “svuotato” e a restituire alla struttura robustezza e resistenza: l’otturazione con lo stucco dovrà quindi essere preceduta da iniezioni di colla e acqua. Nel caso in cui i buchi rivelino un’attività di “scavo” ancora in corso, le parti del mobile attaccate dai tarli dovranno essere smontate, pulite e trattate con un prodotto antitarlo.

I prodotti antitarlo attualmente in commercio hanno una consistenza liquida e si applicano sulle superfici con l’ausilio di un pennello: è bene iniziare dalle zone non verniciate, la cui porosità rende il prodotto più facilmente assimilabile dal legno. Dopo aver distribuito accuratamente il liquido sulle superfici è necessario iniettarlo in tutti i buchi con una piccola siringa, usando un ago lungo e spingendolo il più possibile in profondità. Se si desidera eliminare i tarli con maggiore rapidità, è possibile chiudere le varie sezioni del mobile in buste di plastica contenenti recipienti pieni di canfora o liquidi antitarlo: l’aria satura di veleni ucciderà i tarli più in fretta e in modo capillare.

Dopo aver eliminato tutti i tarli, i fori del legno possono essere otturati con la colla e lo stucco. Durante queste procedure “fai da te” è importante usare molta cautela: i prodotti antitarlo sono tossici anche per gli esseri umani e per gli animali domestici. Maneggiateli esclusivamente con i guanti ed evitate il contatto con gli occhi e la pelle. Questi trattamenti non risolvono definitivamente il problema e per questo può essere necessario ripeterli più volte all’anno.

In caso di mobili antichi la cui integrità si presenti particolarmente compromessa, il “fai da te” può rivelarsi insufficiente o addirittura dannoso: è necessario quindi richiedere l’intervento di un professionista qualificato ed esperto, l’unico in grado di applicare soluzioni corrette ed efficaci. Fra le procedure più utilizzate dai restauratori per debellare adeguatamente i tarli da un mobile pregiato da restaurare, un posto di spicco è occupato dai cosiddetti “fumi tossici”, ai quali vengono esposte le parti interessate per uccidere non solo i tarli adulti ma anche le larve. Nei laboratori di restauro più attrezzati e competenti esistono apposite camere “a gas” e “a depressione” all’interno delle quali il legno viene sottoposto alle esalazioni di speciali vapori contenenti sostanze letali per i tarli. Il supporto di queste attrezzature consente al restauratore di debellare l’infestazione senza intaccare in alcun modo la bellezza del mobile.