L’Ottocento

Il diciannovesimo secolo segna il periodo in cui si mischiano consapevolmente vari stili, in cui l’arte ha elaborato la sua evoluzione perfezionando le tecniche di creazione e costruzione di un singolo pezzo, mobile, e pittura, appunto grazie anche al periodo di ricchezza degli anni precedenti, ed in cui entrano in gioco attivamente anche tutti gli altri stati europei e perfino l’America, finora rimasta marginale. L’ Austria si afferma con il suo stile Bidermeier, mentre nelle altre nazioni lo stile è chiamato Impero in quanto è una rivisitazione del classicismo, della scultura e della storia ellenica, in cui lo stile e la forma delle colonne dorico, ionico e corinzio dei templi greci vengono inserite nella struttura del mobile e nella pittura.

Con l’avvento dell’impero napoleonico (1804) si afferma quindi lo stile Impero. In questo periodo la produzione di mobili viene ad assumere un doppio carattere: per la corte, con grande abbondanza e varietà delle decorazioni, e per l’alta borghesia, con il ricorso ad una maggiore semplicità. Si sviluppa una diversa concezione del mobile: l’elemento decorativo e quello strutturale invece di costituire un insieme armonioso si vanno contrapponendo in un percorso a se stante. Lo stile Impero mira a richiamare la grandezza dell’antichità greca e romana e la ricchezza della decorazione egizia, con sfingi e leoni alati. Molti mobili sono di una monumentalità eccessiva. Tipico di questo periodo è il ricorso a legni scuri, come il mogano e il palissandro, ma abbastanza diffusi sono anche il legno seta e il bronzo dorato. Mentre il legno usato non differisce di molto come caratteristiche di colore e di venatura, da quello moderno, i lastroni sono ormai ridotti a circa un millimetro di spessore. L’ottone viene adoperato come elemento di contrasto per intarsi,smaniglie, piedi.

Questo stile si diffonde anche in Italia fino al 1830 e negli altri paesi d’Europa, dapprima sull’imitazione francese, quindi elaborando alcune forme autonome. Tale procedimento è più accentuato in Austria dove, dopo avere accettato lo stile Impero, si stempera il tutto in uno stile che preannuncia il Biedermeier.

In Inghilterra, invece, prevale uno stile che, rifacendosi ai modelli classici tradizionali, prende il nome di Regency e durerà fino al 1825. Le forme più eleganti della Reggenza inglese si possono trovare nelle belle seggiole e nei sofà, insomma nei mobili più semplici destinati al ceto medio e all’aristocrazia.

Con la crescita della media borghesia i mobili vanno nella direzione di una maggiore praticità. Si affermano lo stile Carlo X, caratterizzato dall’uso prevalente di legni chiari con leggere tarsie scure, e il Luigi Filippo, che riprende elementi del passato uniti a motivi romantici. Mentre in Italia lo stile Impero si semplifica seguendo l’esempio francese, in Inghilterra il Regency si trasforma lentamente nello stile Vittoriano, che riprende i motivi degli stilemi del passato e sviluppa l’uso di metalli.

In Austria si sviluppa uno stile autonomo, il Biedermeier, caratterizzato da una estrema semplicità. I mobili Biedermeier rivelano la costante preoccupazione del loro creatore di rispettare i materiali, senza cercare di mascherare gli incastri. Le viti vengono inserite in fori conici e ricoperte con tasselli di legno visibili. Tale stile si diffonde rapidamente nell’Europa del nord, raggiungendo anche la Russia.

Nella seconda metà dell’Ottocento si ha un ritorno agli stili seicenteschi e settecenteschi. Anche la scelta dei materiali diventa eterogenea oltre al legno, nella fabbricazione dei mobili viene utilizzato il papier-maché (cartone pressato) e la ghisa. Nei sedili si usa molto l’imbottitura, i salotti e le sale da pranzo vengono come soffocate da pesanti tendaggi. In Francia, attraverso una rielaborazione dei motivi rinascimentali e barocchi, si arriva allo stile Napoleone III, caratterizzato dalla prevalenza del colore nero e dalle imbottiture. L’Italia segue il paese d’oltralpe rifacendosi ai modelli del Rinascimento toscano e del Barocco romano, mentre in Inghilterra si ha una ripresa dello stile Queen Anne.

Nell’area di lingua tedesca diventa predominante la figura del Thonet, che sviluppa in modo innovativo il sedile moderno, ispirato ai canoni di praticità, resistenza e leggerezza. Negli ultimi anni dell’Ottocento prende rapidamente piede lo stile chiamato Art Nouveau, che assume definizioni e connotazioni diverse nelle varie nazioni. In Francia si orienta su linee derivate dal mondo vegetale e la decorazione diventa un simbolo della struttura. Caratteristica di questo stile è il ricorso alle linee sottili, alla decorazione ondulata e ad una languida eleganza. La moda dell’epoca richiede il ricorso a disegni astratti, basati su intrecci di linee, e le decorazione dipinte rappresentano spesso figure umane danzanti, nude o avvolte in vaporosi tessuti.

 

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