Mobili antichi, dorature e restauro

mobile doraturaFra i dettagli più pregiati che contraddistinguono un mobile antico, le superfici dorate occupano un ruolo di primo piano per il loro fascino e per la loro eleganza senza tempo.

La doratura è una particolare metodologia decorativa utilizzata per impreziosire un oggetto: questa tecnica può essere eseguita con diverse procedure finalizzate all’apposizione di un sottile rivestimento in oro o in altri metalli preziosi su una superficie più o meno estesa. Ampiamente usata in tutte le epoche a partire dall’età bizantina per la decorazione di libri pregiati, particolari architettonici ed opere d’arte, la doratura ha avuto una grande diffusione durante il Medioevo ed il Rinascimento sia in Oriente che in Occidente.

Esistono diverse tipologie di doratura, che differiscono fra loro per il materiale al quale sono destinate e per la particolare tecnica con la quale vengono realizzate: la “doratura a fuoco” e la “doratura galvanica“, ad esempio, sono metodiche riservate prevalentemente alla doratura dei metalli, mentre la “doratura a foglia” riguarda soprattutto la decorazione di mobili ed oggetti in legno. Ancora oggi, un mobile antico può recare spesso una decorazione di questo tipo, che deve essere sottoposta periodicamente ad un’attenta opera di pulitura volta a mantenerne intatti nel tempo lo splendore e la bellezza.

Un mobile antico impreziosito da dorature, infatti, acquista maggior valore se tutte le sue parti sono in ottimo stato: a tal proposito, è necessario dedicargli attenzioni particolari in quanto rappresentano una delle parti più delicate e preziose del mobile stesso. Essendo inoltre il principale elemento decorativo, esse regalano all’oggetto la sua impronta caratteristica: nelle dorature, infatti, si esprime spesso lo stile e il carattere dell’epoca alla quale il mobile appartiene. Affinchè le superfici dorate vengano trattate con la dovuta cura, è fondamentale affidarle ad un professionista esperto e competente in grado di applicare ad ogni tipologia le tecniche di ripristino più corrette ed appropriate. A tale scopo, che si tratti di un prezioso mobile d’antiquariato o del vecchio cassettone della nonna di grande valore affettivo, è sempre consigliabile rivolgersi ad un buon laboratorio di restauro. Qui il restauratore esaminerà minuziosamente il nostro mobile antico per individuare prima di tutto la particolare metodologia di esecuzione delle dorature.

L’applicazione della doratura è possibile solo su una superficie in legno perfettamente liscia, sulla quale vengono apposte sottilissime lamine di oro zecchino oppure d’argento: prima di questa operazione, per consentire ai fogli di metallo di aderire in maniera ottimale, spesso viene steso uno strato di “guazzo”, una mistura di alcol, acqua e colla di coniglio, oppure di “tempera”, ovvero una soluzione di colla di pesce ed acqua. Una variante di questo tipo di doratura è la cosiddetta “doratura a spolvero”, nella quale le lamine d’oro sono sostituite da finissime polveri dello stesso metallo: per realizzare la doratura, questa polvere viene applicata “a cascata” su una base solitamente preparata con colla e uno specifico composto argilloso detto “bolo”. L’esperto valuterà poi il tipo di trattamento al quale sono state sottoposte le lamine d’oro o d’argento dopo la loro applicazione. Fra i più comuni ci sono la “porporina”, la “brunitura”, la “velatura”, l’”invecchiamento” e la “decorazione”.

- La porporina consiste in una sottile polvere che tinge e riempie tutte le crepe del materiale: questo trattamento si utilizza soprattutto quando si vogliono ottenere effetti particolari o quando si vuole conferire alla superficie una tonalità uniforme.

- La brunitura si ottiene levigando la foglia con uno speciale strumento detto “brunitoio” per creare un effetto “anticato”.

- La velatura è un trattamento protettivo che contrasta i processi di invecchiamento della doratura: viene realizzata con uno strato di cera, gommalacca e particolari tipi di vernici.

- L’invecchiamento è molto utile nel caso in cui si debba sostituire qualcuna delle lamine, perchè è un trattamento che mira ad uniformare il tono del metallo nuovo con quello delle foglie originarie: viene eseguito spennellando sulle parti interessate una soluzione di bitume in acquaragia.

- La decorazione, infine, si effettua con appositi “stampi a pressione” o sigilli sulla lamina.

Dopo aver effettuato l’esame del pezzo per stabilire il tipo di doratura, il suo stato di conservazione e i trattamenti ai quali è stata sottoposta, il restauratore potrà procedere alle operazioni di pulitura e restauro. Si inizia spolverando accuratamente le superfici da pulire: a tal proposito esistono due tipi di pulitura, quella detta “superficiale” e la pulitura “a fondo”. La prima è utile in caso di lamine non particolarmente danneggiate e si esegue con colla di pesce diluita in acqua; la seconda si esegue quando il pezzo è molto sporco e richiede molta attenzione e delicatezza per non logorare o asportare le parti più sottili della foglia. In questo caso i prodotti utilizzati sono alcol, solventi, nitro e sverniciatore: quest’ultimo prodotto è necessario soprattutto in presenza di restauri precedenti eseguiti con porporina o smalti aventi lo scopo di coprire graffi o altri difetti. L’utilizzo dello sverniciatore, infatti, può non di rado riportare alla luce la doratura originaria, talvolta intatta e decisamente migliore della sua copertura. Il restauratore procede poi ad incollare le sezioni eventualmente distaccate e ad otturare fori e crepe con lo stucco. Seguono la levigatura delle superfici con pietra pomice o carta abrasiva e la preparazione della superficie all’applicazione della nuova doratura.

La ridoratura è una operazione delicatissima che va eseguita con pazienza e perizia, trascinando ad una ad una le lamine sulle superfici con l’aiuto di un coltello. Prima di essere posate, le foglie vengono inumidite con acqua calda o olio di paglierino; dopo la posa devono essere leggermente premute e spianate con un batuffolo di cotone affinchè aderiscano bene e non si raggrinziscano.

Dopo un periodo di tempo che può variare dalle cinque alle ventiquattro ore, la doratura sarà completamente asciutta: il restauratore la sottoporrà quindi al trattamento finale di brunitura con la pietra d’agata che, opportunamente lubrificata, verrà passata sulla foglia esercitando una pressione regolare, tale da conferire una brillantezza ottimale. Una volta ultimato il restauro del mobile, l’esperto ci consegnerà un mobile dalle dorature perfettamente rigenerate, pronte a risplendere e donare calore alla nostra casa ancora per moltissimi anni.